PANORAMA DI NOTIZIE DALLA TERRA SANTA
A cura del Commissariato di Terra Santa di Puglia e Molise
Convento Madonna della Vetrana - 70013 Castellana Grotte (BA)
supplemento n.4 al n.24 di Laudato sie

Febbraio 2004 ......................................................................................

   
             

1.- Appello del Custode di Terra Santa ai cristiani di tutto il mondo
"Non abbiate paura! Ritornate in Terra Santa!". Questo è il grido che P. Giovanni Battistelli, Custode di Terra Santa, ha lanciato ai cristiani del mondo.
Da quando è esplosa - tre anni fa - la seconda Intifada, il numero dei pellegrini nella patria di Gesù è diminuito drasticamente. La disoccupazione si è trasformata in una piaga soprattutto a Betlemme, la cui popolazione lavorava al 75%, nel settore dei turismo. La situazione si è fatta così drammatica che da allora 2000 cristiani betlemiti hanno emigrato all'estero in cerca di una vita più tranquilla e sicura.
Tornare in Terra Santa, vincendo infondate paure, significa, oltre che tornare alle radici della propria fede, consentire ai cristiani, in particolare a quelli di Betlemme, di riprendere il loro lavoro a servizio dei pellegrini e restare così in quella terra a testimoniare la fede in Gesù Risorto.

2.- Santa Sede: condizioni per risolvere il conflitto israeliano-palestinese
Per la Santa Sede la soluzione dei conflitto israeliano-palestinese è possibile a cinque condizioni:
1.- La garanzia di sicurezza per lo Stato di Israele.
2.- La nascita di uno Stato per il popolo palestinese.
3.- L'evacuazione dei territorio occupato.
4.- Uno statuto speciale, garantito internazionalmente, per le aree sacre di Gerusalemme.
5.- Una soluzione equa per i rifugiati.

3.- Dichiarazione dei capi delle Chiese cristiane di Gerusalemme a proposito del muro di separazione intorno al Territori Occupati e alla città di Betlemme
Il governo israeliano sta costruendo attorno ai territori patestinesi un "muro" di circa 350 km. allo scopo di difendersi dagli attacchi terroristici.
Il 26 agosto 2003 i dieci capi delle Chiese cristiane di Gerusalemme, assieme al Padre Custode di Terra Santa, hanno sottoscritto una dichiarazione in cui tra l'altr si afferma:
"... noi crediamo che il muro di separazione costituisca un grave ostacolo verso la Pace, Per entrambe le nazioni (israeliana e palestinese) il muro produrrà un senso di isolamento Inoltre per molti palestinesi esso significa essere privati della terra (circa il 10% in più di quella sottratta dall'occupazione del 1967), del sostentamento, della sovranità nazionale e della vita familiare.
L'occupazione riane    la causa di fondo del conflitto e del durare della sofferenza in Terra Santa.
Anche il Progettato muro di separazione intorno a Betlemme, che per noi cristiani è luogo della nascita di Gesu Cristo, il principe della pace, avrà conseguenze devastanti per la comunità cristiana; non ultimo, a causa dell'impatto psicologico sulla vita quotidiana. La comunità sarà isolata, essendo negati l'accesso alla terra e la libertà di movimento. Le visite dei pellegrini ne risulteranno u1teriormente scoraggiate.
Facciamo appello a entrambe le autorità - israeliane e palestinesi - e ai popoli amanti della Pace, in tutto il mondo, perché si impegnino con tutte le forze a smuovere questo impedimento a una pace complessiva e duratura.

4.- La Custodia di Terra Santa in cifre
330 missionari francescani provenienti da oltre 30 paesi dei mondo; 74 santuari; 22 parrocchie; 16 scuole e collegi con circa 10.000 alunni; 4 case per malati, orfani e anziani; 3 istituti accademici; 3 centri ecumenici; 1 casa editrice.
A ciò vanno aggiunti: 250 impiegati nei santuari e negli uffici; oltre 500 appartamenti per le famiglie bisognose; 100 borse di studio annuali per universitari.

5.- Martiri francescani in Terra Santa
Fra Cristoforo Alvi, francescano di Terra Santa, ha redatto il Calendario Francescano dei martiri di Terra Santa.
Sono circa 200 i religiosi, che hanno versato il loro sangue in difesa della fede cattolica, e circa 100 quelli che si sono sacrificati fino alla morte per motivi di carità. la gran parte di questi ultimi sono morti a seguito dell'assistenza volontaria agli appestati.
Sono pochi i giorni dell'anno, in cui non si celebra il ricordo di un martire.
Fra Cristoforo ha induso nell'elenco anche le 74 Clarisse di Terra Santa, sacrificate dai musulmani nella città di Acri nel 1291.

6.- La moschea di Naza
Le fondamenta della erigenda moschea vicino alla basilica francescana dell'Annunciazione di Nazaret sono state demolite su ordine giudiziario, con l'ausilio di scavatori dei Ministero degli Interni di Israele protetti da centinaia di poliziottIl Ministero ha dichiarato che la demolizione è stata fatta perché la moschea avrebbe costituito una chiara provocazione nei confronti della comunità cristiana di NazaretPer protestare contro la demolizione, i mussulmani della città hanno inscenato una manifestazione, al termine della quale si sono contate alcune decine di feriti e sette arresti.
Il Ministero degli Interni, per calmare gli animi dei musulmani, ha offerto loro un terreno a 300 metri di distanza dalla basilica per la costruzione della moschea. Ha così avuto termine, almeno, per il momento, uno dei problemi più delicati tra le comunità musulmana e cristiana.

7.-   I seminaristi ebrei non fanno il servizio militare
Sono più di 20.000 i giovani studenti nei seminari ebraici, che non fanno il servizio militare. Esso è obbligatorio in Israele sia per le donne (che dura due anni) che per gli uomini (che dura tre anniI seminaristi sostengono che il loro servizio è quello di studiare la "Torah" o la "Legge", giomo e notte, e che nessuno al mondo può sottrarli a questo dovere religioso.
Di fronte a tale privilegio, che si configura come una discriminazione, le associazioni dei diritti della persona hanno fatto ricorso, nel dicembre 1998, alla Corte Suprema d'Israele. Questa   ha decretato che l'esenzione del servizio militare per gli ebrei religiosi era illegale, in quanto derogava dal principio dell'uguaglianza di tutti davanti alla legge.
Il tribunale ha ritardato di un anno l'applicazione della sentenza.
In seguito c'è stata un'altra proroga, con grande disappunto del settore laico.
Infine, nel dicembre 2000, il Primo Ministro è tornato alla carica chiedendo di soprassedere per un altro anno. Il tribunale però ha rifiutato. La reazione dei religiosi è stata quella di accusare i giudici di farsi nemici di Dio e del vero giudaismo.
A tutt'oggi, la questione non è ancora risolta.

8.- Gli USA biasimano Israele a proposito della libertà religiosa
L'ultimo rapporto annuale del Dipartimento di Stato USA sulla libertà religiosa nel mondo biasima il governo israeliano per aver cercato di immischiarsi nella elezione dei Patriarca della Chiesa greco-ortodossa di Gerusalemme, Irineos 1°. Per delle ragioni politiche si è tentato di impedire questa scelta, perché uno dei candidati rivali aveva rapporti di affari con Israele.
Si rimprovera, inoltre, al governo di Israele di non trattare allo stesso modo, sul piano economico, i cittadini che appartengono e quelli che non appartengono alla comunità dei giudaismo religioso.
Il rapporto disapprova anche il rifiuto dell'Autorità Palestinese di non permettere ai non musulmani di visitare la Spianata dei Tempio e le sue moschee.

9.- La porta e le chiavi dei Santo Sepolcro
E' da molti anni che si parla della necessità urgente di una seconda porta nella Basilica del Santo Sepolcro. Nulla ancora, purtroppo, è stato fatto. Si pensi che il 3 maggio 1834 perirono nella Basilica 179 persone asfissiate mentre, per la troppa ressa, tentavano di uscire dall'unica porta. La stessa tragedia si è riprodotta nel 1877. Non è da escludere che la cosa possa ripetersi in futuro.
Dal Medio Evo la Basilica dispone di una sola porta. La storia ci dice che Saladino, quando riconquistò Gerusalemme vincendo i Crociati, nel 1187, ordinò di murare con calce e sabbia undici delle dodici porte che davano accesso al Santuario. Ne lasciò accessibile una sola allo scopo di controllare meglio l'ingresso dei pellegrini cristiani. La porta restava sempre chiusa. Essa veniva aperta solo dietro versamento di una forte tassa o in occasione delle grandi solennità. Questa imposta, molto "sgradevole", restò in vigore fino al 1833, quando fu abolita grazie alla tolleranza amministrativa di Ibrahim Pascia.
Attualmente la porta si apre alle 4,54 del mattino e rimane aperta fino al tramonto del sole. Durante tutta la notte la comunità francescana, che è a servizio del Santuario ed ha il conventino al suo interno, resta come "reclusa".
La chiave della porta della Basilica è, fin dai tempi di Saladino, nelle mani della famiglia musulmana dei Joudeh. Fino ad alcuni anni fa, i portinai rimanevano sul "divano" all'entrata della Basilica, nella parte interna. Seduti "alla turca" su dei cuscini, essi sorvegliavano l'ingresso dei pellegrini, fumando il narghilé e bevendo il caffè "offerto" dalle tre comunità comproprietarie della Basilica. I pellegrini che entravano restavano piuttosto sorpresi da questo spettacolo. Oggi, il "divano" è scomparso, ma i portinai continuano ad essere lì, per la maggior parte del tempo. Fino a quando? Essi spiegano che per loro è un onore custodire una Basilica cristiana; un "onore" che i cristiani fanno fatica a comprendere.
L'apertura della porta del S. Sepolcro, ogni mattino, è accompagnata da un rito complicato. La famiglia musulmana Joudeh ha la custodia della chiave, mentre è diritto della famiglia Nusseibeh procedere all'apertura della Basilica. I tre sagrestani (il francescano, l'ortodosso e l'armeno) dall'interno passano la scala ai due musulmani, attraverso una botola praticata nella porta. All'esterno, il Joudeh passa la chiave al Nusseibeh che si trova già in alto sulla scala. Quest'ultimo apre la serratura. I sagrestani suonano allora le campane per segnalare che sta per aprirsi la porta. Il primo avvertimento spetta di diritto al francescano. I sagrestani tirano allora il catenaccio e il francescano apre il battente della porta. E tutto è fatto!

10.- La 1egge del divorzio
Un gruppo di donne si è incatenato alla cancellata degli uffici del Gran Rabbinato di Gerusalemme per protestare contro la legge che proibisce alle donne di divorziare dai propri mariti.
Secondo la legge ebraica, solo l'uomo ha il diritto di chiedere il divorzio. Egli lo fa unilateralmente, redigendo un semplice documento.
Questa legge religiosa è contraria al principi della "Proclamazione di Indipendenza" dello Stato di Israele, che proibisce la discriminazione tra le persone.

11.- Israele centro del diamante
E' nota l'importanza che occupa l'industria del diamante nell'economia di Israele.
La borsa del diamante è a Ramat Gan, il più grande centro di diamanti del mondo. Israele produce il 70% dei diamanti tagliati. Nel 1999 gli israeliani hanno esportato dei diamanti tagliati per un valore di 4.500 milioni di dollari.
Gli USA sono il migliore cliente di questo prodotto sul mercato israeliano.
L'industria del diamante in Israele ha cominciato nel 1936 nella cittadina di Petah-Tikva, quando degli immigrati ebrei, provenienti dal Belgio, vi hanno aperto il primo laboratorio per il taglio dei diamante.

12.- Israele: mezzo milione di cristiani
Secondo l'Ufficio Centrale di Statistica i cristiani in Israele sono 137.000, il 2% dell'intera popolazione. la maggioranza è di cultura araba ed ha cittadinanza israeliana.
Una indagine più approfondita fa arrivare il numero dei cristiani in Israele a mezzo milione, contando i 250.000 cristiani che non hanno cittadinanza israeliana, come sono i 40.000 lavoratori provenienti dall'America Latina, i 20.000 polacchi, i rumeni e altri.
Sono poi da considerare i 200.000 cristiani russi, che sono giunti in Israele accolti dalla 'Legge dei ritorno". dopo aver dimostrato che almeno uno dei loro quattro antenati era ebreo.

13.- Nuovo dizionario ebraico-mizo per una tribù d'Israele che si "è persa" in India
E' stato recentemente pubblicato il primo dizionario ebraico-mizo. Il mizo è la lingua parlata dai Bnei Menashe, una popolazione dell'India nord-orientale che sostiene di discendere da una tribù d'Israele che si "è persa" in India.
C'è voluto più di un anno per compilarlo e curarne la pubblicazione.
Un'organizzazione con sede a Gerusalemme, che assiste gli "ebrei perduti" che cercano di ritornare in seno al popolo ebraico, ha provveduto a distribuirlo ai membri delle comunità Bnei Menashe, che si trovano in Israele e in India.

14.- 1.138 tombe a Qumran
Archeologi degli Stati Uniti e di Israele hanno portato a termine una vasta operazione di esplorazione delle tombe nel "monastero" esseno di Oumran, vicino al Mar Morto.
Dotati di "metal detector" e di un radar GPR hanno classificato il numero totale delle tombe. la loro ubicazione e il loro orientamento: Un totale di 1.138 tombe, di cui alcune appartenenti a donne.

15.- Corso di Formazione Permanente in Terra Santa
E' stato programmato dalla nostra Provincia e ha avuto felice svolgimento durante un pellegrinaggio nei Luoghi Santi nei giorni 19-30 gennaio.
Venti frati in cammino sui passi di Gesù e sulle orme di Francesco seguendo lezioni sulla Cristologia e sul Cristocentrismo dal parte dei Professori dello Studium Biblicum Franciscanum e dello Studio Teologico di Gerusalemme, della Teologa Francescana Suor Telesphora Pavlou e del nostro confratello Padre Giovanni Lauriola.
I disagi, inevitabili, del viaggio e degli spostamenti sono stati abbondantemente superati dagli incontri umani, culturali, spirituali che hanno permesso di riscoprire la nostra vocazione per viverla in francescana letizia in tutto il pellegrinaggio della vita.

Agli incontri culturali si sono aggiunti incontri con parroci e direttori dei vari istituti scolastici, con le Clarisse di Nazareth, che ci hanno allargato l'orizzonte di conoscenza delle problematiche di vita dei cristiani in quella terra. Molta gratificazione ha suscitato in tutti l'accoglienza del Padre Vicario Custodiale e l'ospitalità soprattutto nelle grandi Comunità di Nazareth e Gerusalemme.

 

             
   

AIUTIAMO I FRANCESCANI DI TERRA SANTA


Da otto secoli essi sono presenti in tutti i luoghi Santi come Custodi, scelti dalla Provvidenza per mezzo dei Sommi Pontefici. Essi, per far fronte al mandato loro affidato dalla Santa Sede, hanno bisogno dell'aiuto dei cristiani di tutto il mondo.Non facciamo mancaro loro la nostra solidarietà
.
Per qualunque aiuto servirsi del:
ccp 22713705 intestato al:


Commissariato di Terra Santa - Castellana Grotte (BARI).

www.vetranaterrasanta.com - info@vetranaterrasanta.com

   
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